TUMMINELLI BIANCA – ARDOR BOLLATE ARANCIO 62 – 54
Parziali: 17-8; 9-22; 26-11; 10-13;
….ma, ma “i ragazzi fanno fatica a rientrare in difesa, così concedendo facili contropiedi o situazioni di superiorità numerica nella transizione…” commenta a caldo il ns direttore tecnico Andrea, sintetizzando l’andamento di una partita che avevamo iniziato alla grande nei primi minuti del primo quarto arrivando a un + 13, che presagiva a una gara in discesa, considerando le prestazioni dei nostri avversari nel girone di qualificazione (1V – 5P), e che invece improvvisamente si è fatta difficile e poi difficilissima nel secondo parziale.
di Giando Ongaro
Via via che Bollate stringeva i freni al nostro attacco con una difesa molto spigolosa e pressante (i 9 punti per noi ci stanno, considerando la nostra fase offensiva confusa e piena di errori), la nostra prestazione soprattutto nella fase difensiva, diventava evanescente: subire 22 punti (e trovarsi a -4 e poi fino a -8), in un quarto di una buona partita giovanile con giocatori ben preparati, a parer mio, proprio non ci sta.
Data la scossa nell’intervallo lungo, e riequilibrata la fase offensiva, la partita è rientrata nei binari della nostra superiorità fisica e delle nostre migliori individualità, pur continuando a mostrare momenti di una sconcertante insufficienza difensiva generale.
D., D. come Defence, come invocata dal tifo Americano, dalla NBA alla NCAA, per incitare la propria squadra nei momenti topici di una partita, D. come Defence, not Offense, quasi a rendersi partecipe dello sforzo comune che è una buona difesa, quale presupposto di ogni risultato positivo; D. come difesa, urlato dai due coaches ai loro ragazzi per tutta la gara, perchè in certi momenti, la testa, e forse anche le gambe, proprio non c’erano per ritornare in tempo nella propria metà campo.
Poi ci sarebbe da parlare di attacco, di velocità di esecuzione e di palla perse, ma questo lo rimandiamo alla prossima partita, alla prossima puntata.
Ad majora