I nostri giovani Eso Lambrate sono al loro esordio nel campionato competitivo F.I.P.
Il vecchio coach a un ns. ragazzino che siede imbronciato a fine partita: “Che c’è, perché quella faccia? hai giocato bene … “
Risposta decisa, con un sorriso amaro ma gli occhi determinati, “Non mi piace perdere ! “ .
Il coach, piacevolmente sorpreso,“ Neanche a me piace perdere, non mi è mai piaciuto. Ma hai dato tutto, hai fatto tante cose buone , hai lottato per te e sei stato di esempio per i tuoi compagni, continuate così . Bisogna imparare dalle sconfitte e dai propri errori per poter migliorare ”.
Se ne va in spogliatoio, un po’ rasserenato, spero!
Articolo di Giandomenico Ongaro
L’ avrete già capito, i nostri ragazzini hanno perso, contro una squadra obiettivamente più forte, composta in buona parte di ex allievi di MiniBasket del ns. coach Simone – bravo Simone – e allenata dalla ns. ex , bravissima Enrica, che ha sfoggiato un bel gruppo, atletico ed energico, ed un paio di giocatori veramente interessanti per la loro tecnica e per la loro età.
Risultato finale 38 a 17 con parziali di 10 –6 , difesa benino ma troppi tiri sbagliati da sotto ; 10 – 2, poca concentrazione e troppe palle perse in attacco ; 14 – 9, qui c’è stato il momento migliore per i nostri ragazzi, finalmente più sciolti e determinati in attacco, ma purtroppo un po’ più distratti in difesa; 4 – 0 per finire, difesa grintosissima, ma poi mancavano l’ ossigeno e le energie ( eravamo solo in 9) ed il canestro avversario è rimasto inviolato.
Una sconfitta che ci lascia ben sperare. La maggioranza dei nostri ragazzi gioca solo da un paio d’anni, e lo si vede dalle deficienze di tiro sotto i canestri e dalle incertezze nella gestione della palla in palleggio e nei passaggi, ed in moltissime altre cose, e magari si conoscono e giocano insieme anche da meno. Un po’ presto per tirare giudizi, ma mi sembra che si stia formando un bel gruppo : di ragazzi, nei cui occhi si vede la voglia e l’ impegno di fare e di fare bene , e a cui non piace perdere, dei loro genitori, che sacrificano i loro fine settimana per seguire con entusiasmo i loro figli, e di noi allenatori , cui spetta il compito di sviluppare quanto di buono si vede e si intravede.
Una nota per quelli che non c’ erano : peccato, solo in gara, vincendo o perdendo, si può dare il proprio contributo al gruppo e alla propria crescita individuale.