Parziale: 9 –13 ; 13 – 18 ; 2 — 18 ; 11 – 10
Dalle stelle alle stalle, dall’ entusiasmo della scorsa settimana per la prima vittoria fuori casa, a Pavia, frutto di una prestazione maiuscola che faceva davvero ben sperare nei continui pregressi dei nostri ragazzi, al ritorno alla dura realtà sullo scivoloso e freddo pavimento della nostra palestra che, come in tutte le partite precedenti, è stato più accogliente e generoso con le squadre ospiti, questa volta il Landriano, che tecnicamente ci ha sopravanzato sia nel palleggio che nel passaggio che nel tiro ( dove nel primo tempo ha sfoggiato percentuali da NBA : gli andavano dentro proprio tutti) ; ma anche nell’ atteggiamento mentale e nell’ aggressività difensiva.
Articolo di Giandomenico Ongaro
Quindi onore ai vincitori, abbiamo perso perché anche questa volta loro sono stati superiori .
Lapalissiano ?? Forse no, se si pensa che nel primo tempo, terminato a – 9 abbiamo concesso almeno tre canestri, che ci mancava che stendessimo un tappeto rosso per rendere la vita ancora più facile agli avversari che andavano al ferro in assoluta libertà, mentre i nostri guardavano letteralmente dall’ altra parte ( sindrome del “ ma quello non era il mio “ ) ; se si pensa alle palle perse contro il pressing , per frenesia e cecità in campo ( la testa alta ragazzi, sapere dove si è e dove sono i compagni in campo, e mai passare saltando, piuttosto concedere una palla a due); se si pensa ai passi in partenza, giustamente rilevati dall’ arbitro, e sui quali il coach si sgola ( inutilmente a quanto pare ) durante gli allenamenti ; se si pensa ai tiri che non sono tiri ma palloni sparati via senza speranza, le famose mattonate a perdere ……….
Nel 3° quarto, quando puntavamo alla rimonta , siamo invece crollati, anche fisicamente, un imprevisto vuoto mentale, un calo di adrenalina, per 10 minuti non ci siamo stati più, e la partita, già compromessa , si è chiusa definitivamente
I ragazzi hanno lottato, lo si deve riconoscere, per tutti ci sono ammaccature e botte sul duro linoleum e contro i gomiti degli avversari. E capisco anche l loro frustrazione .
Ma , come giustamente diceva il mio amico Arturo,grande Olimpia del passato , col quale conversavo ieri sera davanti a un buon bicchiere di vino, è importante che sia nella vittoria che nella sconfitta i ragazzi trovino qualcosa da imparare per migliorarsi, : se hanno passione per il nostro sport, ripensino anche loro alla loro partita, alle loro debolezze e ai loro errori, e già da marted́ , in allenamento, portino più voglia di imparare. Ad majora