Molto bene.
Dopo la dura lezione infertaci dal Vismara, che avrebbe potuto minare la convinzione sul lavoro che stiamo facendo, i ragazzi reagiscono benissimo, in questa amichevole organizzata estemporaneamente.
Articolo di Carlo Bottelli
Nei primi due quarti metto in campo coloro che hanno finora giocato meno e questi reggono benissimo. Sotto di venti a metà gara, con l’ingresso di chi è ad oggi più pronto segniamo un parziale di 14-2 che ci riporta a -6.
La cosa più positiva è che gli avversari non segnano su azione per ben sette minuti, andando a segno due volte solo dalla linea della carità. Ciò che mi rende più orgoglioso è la nostra difesa – che spesso diventa un muro contro cui si frangono gli attacchi avversari – dove vengono distribuite quattro stoppate, divenute ormai il nostro marchio di fabbrica, con quella immancabile e devastante dell’Ammiraglio Bonarini, finita come sempre in tribuna.
Nell’ultimo quarto sbagliamo una quantità industriale di tiri e loro riallungano, fino a chiudere di nuovo a +20.
Due mesi fa avevamo perso di quasi sessanta punti a Cusano, oggi i nostri ragazzi che hanno giocato meno, hanno retto benissimo metà gara e gli altri hanno dapprima vinto il terzo quarto e quindi pareggiato le due frazioni giocate.
La crescita è continua e costante da parte di tutti i diciotto giocatori, siamo un gruppo unito, coeso che non vede l’ora di portare a casa la prima vittoria.
Da segnalare gli ottimi arbitraggi di Capitan Rohit nel primo tempo – autore nel secondo di tre attacchi del ferro che al Coach hanno fatto venire in mente quando, quattro anni fa al campetto, lo vedeva già allora volare – e di Genio Giuffrida, che sta lavorando duramente per imparare a fare anche il play e ad usare bene entrambe le mani.
Infine le immagini.
Rivedendole noto come i miei straordinari ragazzi siano bene spaziati, come tutto quanto su cui lavoriamo in allenamento venga messo in pratica – si vedano le foto in cui partiamo 1-4 con il doppio post alto, uno dei nostri giochi abituali, quando ribaltiamo il lato e serviamo il post alto – anche se naturalmente siamo solo all’inizio di un lungo percorso.