Follia. È la prima parola che viene in mente ripensando al derby contro Ebro giocato domenica in forza e Coraggio dalla nostra Serie D. Una partita conclusasi con un finale al cardiopalmo dopo uno svolgimento sorprendente, degno dello scontro fra le uniche squadre ancora imbattute del girone.
Sul nostro inizio di partita aleggia inquietante lo spettro della brutta prestazione in Coppa contro Bollate. Il nostro attacco vive solo di iniziative individuali; la nostra difesa è assente contro il dinamismo e le abilità al tiro da fuori dei giovani avversari, mirabili per come giocano insieme. Solo due triple di un caldo Carone fanno sì che il divario del decimo minuto non superi i dieci punti (13-23).
Il secondo quarto non porta il cambio di rotta sperato. Ebro continua a dominare in campo aperto e a conquistare tiri liberi, specialità in cui i ragazzi di coach Tirsi sono piuttosto precisi. Una valanga di tiri forzati e palle perse ci affossa fino al meno ventidue sul 18-40. Onestamente pare già finita quando una piccola reazione propizia un parziale di 8-0 che regala un minimo di speranza in vista del rientro negli spogliatoi. Il tabellone a metà partita dice 26-40. Forse una luce brilla ancora in lontananza.
È proprio così. Il terzo quarto è uno spettacolo difensivo. In attacco, pur non eseguendo i giochi alla perfezione, troviamo energia in campo aperto grazie a Canti e Melley e tanta sostanza sotto il ferro per merito di Cami. La nostra superiore fisicità è finalmente imposta ed Ebro non trova più conforto nella sua arma migliore, il tiro da fuori, soprattutto per merito dell’aggressività sul perimetro dei nostri esterni, con Putti e Palmerini molto attenti da questo punto di vista. Sul 45-52 di fine terzo quarto la partita è riaperta.
La nostra retroguardia cresce ancora. Gli ospiti trovano gioie (pochissime) solo dalla lunetta, mentre il distacco continua a ridursi. Sul 52-55 Palmerini sfrutta un cambio difensivo avversario per stampare la tripla del pareggio in faccia al lungo in canotta verde. A un tiro libero che vale un nuovo vantaggio di Ebro risponde Carone con la propria quarta bomba di serata (56-58). Difendiamo bene e il vantaggio finalmente acquisito non viene scalfito.
A dodici secondi dalla fine abbiamo rimessa in zona d’attacco. I nostri opponenti dovrebbero commettere fallo per fermare il tempo. Palmerini riceve in punta ed evita ogni tentativo di infrazione avversaria prima di scaricare a Carone con circa sette secondi rimasti sul cronometro. Il miglior marcatore di serata (15 punti), in preda alla follia agonistica, decide pericolosamente di scagliare un ennesimo dardo da tre punti. Solo rete. A cinque secondi dalla fine è più cinque. La nostra panchina fa esplodere la gioia derivante da un’impresa quasi insensata nel suo svolgimento. In attesa della continuità sui quaranta minuti, la testa della classifica è tutta nostra.