È una fredda e piovosa domenica.
Ieri abbiamo giocato una gara non esaltante, ci ritroviamo con molti giocatori infortunati e all’ultimo minuto arrivano altre defezioni e alla stazione di Rogoredo siamo in sei, più Yari che arriverà in auto.
In sette nella tana della squadra più forte che ha giocatori grandi, grossi, duri e che sanno giocare bene a basket.
Articolo di Carlo Bottelli
Sul treno il clima è molto bello. Anas non mangia da ieri e si rifocilla con delle caramelle che condivide con i compagni. Giunti a Melegnano piove a dirotto. Dopo un quarto d’ora a piedi sotto l’acqua giungiamo alla palestra che è ancora chiusa. Siamo tutti bagnati fradici.
I ragazzi si cambiano e cominciano il riscaldamento. Li osservo. Ho due esterni e cinque lunghi. Mi chiedo: “Come li metto in campo?”.
Riesumo dalla memoria il Triplo post, che abbiamo provato una sola volta in allenamento lo scorso anno. “Ragazzi venite qua”, dico loro.
Si siedono in panchina e in tre minuti spiego alla lavagnetta lo schema con quattro opzioni. “Tutto chiaro”, mi rispondono sicuri.
Comincia la gara e gli avversari pensano di asfaltarci.
A metà del primo quarto siamo avanti di quattro. Alla fine della prima frazione sotto di due, con i nostri rivali che non capiscono come difendere sui nostri movimenti con il Triplo post e non sanno che pesci prendere. Provano anche a pressarci ma noi non perdiamo un solo pallone. Pareggiamo il secondo periodo con una tripla allo scadere di Anas, il nostro grande centro, con i giocatori di Melegnano increduli.
In spogliatoio i miei ragazzi sono raggianti. “Andiamo a vincerla!” dice addirittura Gio.
Loro rientrano in campo determinatissimi ma un canestro di Santa ci riporta in parità.
Poi, purtroppo, mettono una tripla da otto metri e altri due canestri da fuori. Chiedo minuto ma gli avversari piazzano un altro sei su sei dalla distanza che ci fa subire un parziale di 2-19.
Invece di crollare i nostri straordinari ragazzi reagiscono, piazzano un contro parziale di 6-0 – con un gancione dalla lunetta del Delfa degno di Ottorino Flaborea, il Capitan Uncino della Grande Ignis di mezzo secolo fa – e alla fine del periodo siamo a -14.
Nell’ultima frazione ci portiamo subito a -11 e questo distacco rimane immutato fino ad un minuto dalla fine, quando uno stremato Giovanni, dopo aver segnato un’altra tripla, esce dal campo per cinque falli e loro segnano sei punti.
“Bravissimo Coach, hai dei ragazzi straordinari!”, mi dice l’allenatore del Melegnano alla fine della partita, conscio del fatto che Santa ha giocato gli interi 40 minuti e Gio 39 filati.
Poi andiamo a metà campo per il saluto e l’urlo finale e ci accorgiamo che tutti ci applaudono in piedi, mentre noi ci abbracciamo.
Torniamo alla stazione dopo aver preso dei kebab che mangiamo sulla panchina.
Io guardo i miei ragazzi e sono immensamente fiero di loro.
Tabellini: Maydarak 14, Galliani 21, Del Favero 2, Ocampo 10, Stefanini, Santacesaria 9, Pinetti 4.
Parziali: 18-16; 18-18; 23-11; 18-15