Si può perdere di 62 punti ed uscire tra gli applausi?
La squadra avversaria, cui rivolgiamo un sincero e meritato apprezzamento per la sportività, la signorilità e l’amicizia con cui ci ha accolto, ci ha onorato con un lungo battimani al termine della gara e suoi dirigenti ci hanno detto “Bravi, questo è lo spirito giusto per giocare a basket!”
Articolo di Carlo Bottelli
È chiaro che andiamo sempre in campo per provare a vincere ma portare in giro per i campi della Lombardia la nostra serenità, trasmettere l’immagine della squadra e della Società come operosa scuola basket costruttrice di giovani e venire apprezzati per questo, per noi tutto ciò è primario.
Ieri ci mancavano i tre play ed il nostro miglior difensore ma non ci siamo minimamente scomposti. Siamo entrati in campo tranquilli, determinati a dare il massimo.
E così è stato. Santacesaria si è improvvisato regista ed è stato bravissimo, segnando subito una bomba, facendo assist al bacio e trasmettendo ai compagni la sua grandissima energia. Lo stesso ha fatto l’Ammiraglio Bonarini, che con The Chief Mannucci ha combattuto sotto canestro. Capitan Sandi ha preso caterve di rimbalzi, anticipato e difeso strenuamente, così come lo Zar D’Atti e il Faro Farinola. Bene anche Drake Dragan, che ha segnato canestri chirurgici. E i tre che giocano meno, Don Nanni, Master Perroni e Smiley Garzoni hanno anch’essi dato il loro contributo.
“Complimenti, ad ogni partita fate passi avanti”, ci hanno detto i genitori a fine partita.
La Sanmaurense è una delle due squadre più forti del girone, hanno sempre vinto ma noi abbiamo conteso loro ogni pallone.
La cosa migliore della nostra gara è che non abbiamo concesso nemmeno un contropiede, difeso come sempre alla grande, non abbiamo perduto palloni e fatto oltre cinquanta tiri.
Mancò la fortuna non il valore venne detto per ricordare le imprese dei nostri soldati in Africa e, senza voler scomodare paragoni storici, oggi i nostri ragazzi hanno davvero giocato bene. Abbiamo attaccato liberandoci facilmente al tiro, eravamo larghi nelle spaziature e siamo andati più volte in contropiede, solo che davvero la palla non ne voleva sapere di entrare.
Così come alcuni dei nostri giocatori, che quando nel finale volevo metterli in campo mi dicevano “Coach, lascia dentro chi finora ha giocato meno.”
Sono anche queste parole che mi rendono immensamente fiero dei miei straordinari ragazzi.
Parziali: 16-4; 19-6; 23-4; 20-2.
Tabellini: D’Atti 1, Mannucci 2, Sandi 4, Farinola, Dragan 4, Garzoni, Bonarini 2, Perroni, Santacesaria 3, Nanni.