Quella che vado a raccontarvi è l’ennesima partita destinata solo ai cuori forti. Perché ultimamente se l’Under20 non termina una gara facendo rischiare l’infarto miocardico dalle due alle cinque volte a chi scrive, non è contenta.
Infatti, se sin dai primi anni di scuola ci viene insegnato che la strada che congiunge due punti in maniera ottimale è una linea retta, a questi giovani evidentemente piace di più andare a fare i rally in alta montagna guidando una Fiat Uno per coprire detta distanza.
Fuor di metafora, la vittoria è arrivata dopo una partita ampiamente dominata per tre quarti, e clamorosamente rischiata nell’ultimo.
La causa primaria è probabilmente imputabile ad un buon uso della zona da parte di Segrate, che però ha portato ad un black out offensivo che neanche quello di New York del ’77.
I primissimi minuti del primo quarto, effettivamente, sembrano creare un’avvisaglia di quello che sarebbe stato l’andazzo della partita, con i giocatori di coach Rosignoli che, pur costruendo in maniera adeguata non riescono a trovare sempre in maniera agevole la via del canestro; ma che, appena sbloccati esattamente come un motore diesel, non li ferma più nessuno.
Il copione del secondo quarto, infatti è un assolo offensivo di Tumminelli, il cui “la” arriva, per assurdo, da un fallo tecnico fischiato contro: da quel momento in poi ci si è accesi, e la pericolosità di Segrate è andata via via scemando.
Per dovere di cronaca c’è anche da dire che nel finale, dopo aver mostrato delle ottime cose anche a livello difensivo, la squadra si lascia leggermente andare, concedendo forse un po’ troppo ai padroni di casa.
Nonostante tutto, il risultato alla fine del primo tempo sembrava davvero aver messo in ghiaccio. Ma iniziare a fare di questi ragionamenti durante una partita di pallacanestro non è altro che l’anticamera della follia, quella follia che lenta ed inesorabile ti mangia dentro. E ti porta a riaprire la partita.
La strada per il canestro diventa sempre più difficile, ostacolata da una 3-2 arcigna, e le concessioni difensive aumentano sempre più.
In tutto questo contesto, Segrate prende fiducia colmando sempre più il gap nel punteggio. La distanza che saprà far tremare Tumminelli sarà quella minima: un risicato +3.
Ma è qui che le giocate individuali dei singoli, effettuate sino a quel momento (ottime medie dai tre punti) si rivelano essere decisive. E queste, unite ad una ritrovata attenzione e a canestri segnati al momento giusto, permettono di mettere in saccoccia un’altra vittoria. Contro un’avversaria diretta per di più. Tumminelli batte Segrate 75-67.
Il pensiero che rimane è che riaprire certe partite, con avversari così alla nostra portata (così come è stato con Melegnano – partita giocata prima di questa e vinta da Tumminelli 69-58), è davvero troppo rischioso, soprattutto per quelli che potrebbero essere avversari, per diversi motivi, superiori a noi.
Chiamiamola discontinuità, o molto più semplicemente follia, ma è comunque qualcosa su cui lavorare.
(…il dott. Mari/Sergio Castellitto sarà mica disponibile?)
E.M.