CAMPIONATO FIP, GIRONE GOLD, UNDER 19
A carnevale ogni scherzo vale, si dice sempre.
E uno scherzo mica da ridere lo ha fatto Settimo nel nostro Palazzaccaria. Il ritorno dai bagordi del carnevale non si rivela essere dolce come chiacchiere e tortelli, ma decisamente più amaro.
La partita dei ragazzi dell’Under 19 Tumminelli sembra una brutta copia delle ultime uscite stagionali: ragazzi spenti, confusi e a tratti frettolosi, ma nel contempo, per gli spettatori, si può definire un match divertente, con continui ribaltamenti di fronte e di risultato (e conseguenti collassi cardio-respiratori per i coach in panchina).
Il Primo quarto chi la fa da padrone è senza ombra di dubbio settimo, sia sul risultato del parziale, sia sul piano del gioco. Come tanti Arlecchino sembrano quasi sghignazzare ad ogni azione portata felicemente a termine, oppure per ogni occasione fallita dagli avversari.
Per gli ormai Pulcinella della Tummy si dovrà attendere il secondo quarto per vedere una reazione di orgoglio in entrambi le fasi di gioco, così da poterci togliere la malinconica maschera partenopea sopra citata. Risultato ribaltato e controribaltato più volte, sia grazie agli errori di settimo in costruzione, sia ad un arma in più che sarà la costante di questa serata: il tiro da fuori.
Un’arma che però si rivelerà essere l’unica freccia nella faretra dell’arco di Tumminelli. L’uscita dallo spogliatoio per il terzo quarto è molto decisa per entrambe le squadre, ma ancora più decisa lo sarà per l’arbitro: indossati gli arbitri del Dottor Balanzone aumenterà esponenzialmente il volume dei suoi fischi, rendendo la manovra di entrambe le squadre più macchinosa. L’altalena di risultati continuerà per tutto il quarto, senza una fuga vera e propria.
Ma è nell’ultimo quarto che quei Brighella di Settimo riescono a mettere il turbo e a staccare i ragazzi di coach Rosignoli. Una tripla dei padroni di casa allo scadere fissa il risultato, che beffardo recita Tumminelli-Settimo 65-69
L’amarezza, come già detto, a fine partita è tanta, soprattutto perché nonostante una prestazione in chiaroscuro (più scuri che chiari a dirla tutta…) c’è la consapevolezza che con qualche allenamento in più nelle gambe si sarebbe potuto assistere ad una partita dal finale decisamente diverso. Cosa che sicuramente si potrà vedere quando toccherà a noi andare nel teatro di Settimo ad inscenare la nostra opera, si spera, con la nostra sceneggiatura e la nostra regia.
E.M.