Tumminelli – Basket Schuster 51-61 (11 – 13 / 24 – 31 / 44 – 49)
WHITE MICE
Ritrovo cardinalizio per l’U13 Tumminelli di Lambrate, contrapposta al Centro Schuster di Milano. Coach “Z” e Mr. Ongaro pagano l’assenza di Manalo e fanno appello alla “sporca dozzina”: Ducoli, Humilde, Larcher, Gaggini, Aglialoro, Reale, Meleleo, Binetti, Salciarini, D’Aniello, Motter e Arcidiacono.
di U. Ducoli
Primo quarto. In campo Ducoli, Larcher, Salciarini, D’Aniello e Binetti. Le mura amiche che dovrebbero regalarci una sorta di tranquillità psicologica ci tradiscono: non entra niente e i ferri ci negano soddisfazione. D’Aniello parte bene, con voglia, e’ su tutti i palloni e i compagni lo seguono. Siamo davanti ma sul finire del quarto e Schuster, piu’ attenta, ci sorpassa.
Secondo quarto. Dentro Reale, Humilde, Gaggini, Aglialoro e Arcidiacono. Subiamo la zona press avversaria, i raddoppi e anche qualche spintarella maliziosa, ma tollerata dal duo arbitrale. Humilde ci regala due stoppate da infarto al miocardio, ma Schuster tratta meglio la palla e intercetta le nostre linee di passaggio, accumulando un buon vantaggio.
Terzo quarto: Coach “Z” tenta di ricucire la gara, ma la difesa avversaria ci toglie il fiato e fatichiamo ad eseguire le rimesse e addirittura a superare la metà campo in sicurezza. Temi su cui torneremo certamente con allenamenti mirati. Cediamo punti sulle seconde opportunità e anche dalla linea della carità luci e ombre.
Quarto quarto: Tummy in versione Sisifo che lotta contro il famoso masso che puntualmente rotola giu’ dalla collina: cerca di gestire l’attacco portando la palla in angolo, ma non ci arriva mai. I ragazzi si battono forte e mettono in campo tutto quello che hanno, ma gli avversari sentono che l’impresa e’ vicina e con piu’ grinta conquistano la vittoria.
Analisi: scivolone interno su cui potremmo accampare molti alibi, ma che rappresenta esattamente cio’ che accade: contro quelli piu’ forti in quel momento si perde. I ragazzi hanno dato tutto, alla fine erano esausti, molti hanno giocato in condizione fisica non ottimale, poco tutelati, ma tutti hanno dato piu’ di quanto potevano. Resta il bellissimo e rabbioso abbraccio finale che li ha avvicinati ad una auspicabile compattezza diamantea.
Atleti: Motter, il piu’ migliorato rispetto a 12 mesi fa, irriconoscibile, ovviamente in senso positivo; Reale, fatica ma non stecca, generoso anche in attacco; D’Aniello, piano piano esce tutta la “cazzimma” che ha dentro e accende gli scugnizzi; Arcidiacono, volitivo, gioca ben oltre le sue possibilità e alza il livello di tutti; Ducoli, terapeutico, cercano di amputargli gli arti a ogni penetrazione, ma regge e segna l’unico jumper della partita; Humilde, simbolo, e’ come le Air Jordan XI, non puoi non averlo in quintetto; Salciarini, riprende la scalata alla classifica marcatori, anche oggi e’ on fire, ma non basta; Larcher, premio Pritzker, gioca un basket di design, aggredito e non sempre tutelato; Gaggini, monopolista, non puoi mettertici contro, entra e suona l’allarme antincendio per gli avversari; Meleleo, che bello rivederlo in capo, difesa competente e poche chiacchiere; Binetti, (MVP), pronto, sembra costeggi la gara, ma in realtà e’ attento alle letture e difende forte; Aglialoro, controllore, radar sempre acceso, intercetta e dirige tutti i palloni.
Epilogo: “L’importante nella vita è essere la testa di un topino e non la coda di un leone” Horacio Pagani (founder Pagani Automobili).
PS: Niko torna presto, ti aspettiamo!