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Valtellina Tummy Camp News – 3° puntata

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Giovedì 23 giugno.

Innanzitutto la sveglia. Un carillon dolce che ti apre le porte del nuovo giorno. Nulla da spartire con l’usuale entrata in takle della mia Signora a casa (la porta che sbatte come mossa da un tornado, tapparella alzata in 1/10 di secondo, sole che ti abbaglia mentre pensi “nooo! Ma quando arriva il sabato?”.

Poi il silenzio, la vista delle montagne, il mare di verde, un mondo di pace e serenità.

Articolo di Walter Marcolin

E la colazione, sirena irresistibile contro la quale si è infranto il proposito buono di distruggere il colesterolo cattivo.

Ma entriamo nel mondo dei ragazzi. Uno sciame impazzito in perenne lotta con gli allenatori- apicoltori. Che ci fanno quei 5 seduti a terra a far colazione? Uno sguardo a coach Ada (Andrea d’Alonzo) e ho già capito tutto. E poco alla volta arrivano le informazioni sulla tranquilla notte di paura dei Nostri-Vostri pargoli.

Si vocifera che un Angelo Vendicatore (avente le sembianze di Claudio, venuto per un giorno a salutare i suoi prodi) abbia imperversato nelle stanze portando flagelli sotto forma di cascate d’acqua e dentifricio sparso in gran quantità sui malcapitati, che qualcuno abbia fatto la doccia vestito, etc. Con i più eccitati che attorno all’una vagavano tra i prati cercando di entrare in camera dalla finestra, ahimè incrociando lo sguardo allibito (reciproco, vero Michele?) dei coach seduti alla vana ricerca del meritato relax.

Insomma, tutto normale.

Come è stato normale che Federico, dopo 2 giorni di problemi “tecnici” intestinali che avevano allertato tutta la famiglia, Croce Rossa, Amnesty e Greenpeace, si sbafasse le peggiori porcherie che l’industria dolciaria abbia mai creato.

Volendo parlare anche di basket, il Giovedì è stato caratterizzato nel pomeriggio dal triangolare tra Centro, Lambrate (è l’ultima volta che li chiamiamo così) e Sondrio, tenutosi nella fornace del Palascieghi (almeno 10° in più rispetto all’esterno: ma non era Bolzano la città più calda del Nord?).

Alcune chicche: – una mega-stoppata di “Boccio” Giulio ad una gentile pulzella di Sondrio che aveva osato profanare la sua “bottega del macellaio” senza permesso alcuno: ovazione cronometrata in almeno 100 secondi!; – la feroce contestazione all’arbitro (ma non era coach Andrea B.?) da parte di un ns/ giocatore per un fischio ritenuto errato; – la carica agonistica di un altro ns/ prode guerriero che lo ha portato a cercare di abbattere un birillo avversario, utilizzando il pallone come boccia. E su questi ultimi 2 episodi stendiamo al momento un pietoso velo (ma non è così che vogliamo far crescere la nostra gioventù!).

Il momento che però ha intaccato il mio cuore da duro è stato il dopo-cena, quando i ragazzi-adulti sono stati fagocitati da 31 ragazzi-giovani, senza riuscire a capire chi si divertisse di più, Con lunghe sfide a “schiaffi sulle mani” (non saprei come altro chiamarle) dove la truppa faceva a gara per incontrare i coach ed essere bastonata dagli stessi. Con mani così arrossate e doloranti da richiedere quasi l’intervento del ghiaccio e i Nostri-Vostri atleti che indomiti e stoici non volevano abbandonare la tenzone contro i vecchi marpioni. Per la cronaca: finale dove AdA ha battuto Claudio, dando così non uno ma tanti schiaffi alle velleità del suo (ex-)delfino.

Sono andato a dormire con 20 anni di meno sulle spalle.

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